L'Argentina ti entra nel cuore e vivi emozioni così forti che non si possono esprimere!

Viaggio di nozze......tradizionale penserete...villaggio, spiaggia, relax.....mmmm no, non proprio!!!! Abbiamo scelto di avventurarci alla scoperta dell'Argentina....non di tutta perchè ci vorrebbero anni, ma di una buona parte. Allora che il viaggio abbia inizio: aereo...ritardo...corse notturne nell'aereoporto di Madrid per non perdere l'aereo che sta aspettando solo noi....nebbia a Buenos Aires e scalo tecnico a Montevideo. Finalmente si atterra, finalmente si scende dall'aereo e si recupera l'uso delle gambe.
Incontriamo Diana, la nostra referente, che ci mostra i luoghi più interessanti della capitale argentina: Plaza de Mayo con la cattedrale e la casa Rosada, San Telmo con le sue statue dei fumetti, La Boca con le sue case coloratissime, Puerto Madero, dove il vecchio si fonde con il moderno. Buenos Aires....pensate a una città immensa, dove tutto è di dimensioni giganti: le strade a 9 corsie per senso di marcia, i palazzi, i parchi, tutto....voi pensate ad una qualsiasi cosa enorme e riuscirete a scovare qualcosa di più grande ancora. Nei ristoranti non ti presentare prima delle 9 altrimenti puoi incontrare camerieri che si vestono di “tutta fretta”...ovviamente con la velocità che contraddistingue gli Argentini! 

Si va ad Iguazu'.....scendi dall'aereo che ovviamente ha fatto ritardo e ti trovi immerso nella natura più incontaminata. Incontriamo la nostra seconda guida che ci accompagnerà per due giorni nel parco di queste splendide e colossali cascate: Annibale. Le cascate sono situate sul confine tra Brasile e Argentina e oltre alla visita classica tramite i percorsi naturalistici si possono visitare in modo alternativo: in Brasile c'è l'opportunità di avere una visione dall'alto con volo in elicottero (assolutamente da fare) e in Argentina le si può quasi toccare o immergersi con la navigazione sul fiume col gommone, ma tenetevi forte e portatevi un costume e k-way perchè gli argentini sanno essere molto pazzi alla guida. Le cascate sono immense, alte, ti circondano e gli arcobaleni sono ovunque, ma queste nostre parole non rendono giustizia a questo spettacolo della natura, ancora adesso a ripensarci ci emozioniamo....sono da vedere e da vivere. In più ci sono un sacco di animali:scimmie, tucani, farfalle e koathi.....A noi sinceramente è piaciuto di più il lato argentino poiché si è immersi nella natura, si cammina sopra le cascate che quasi ti vien voglia di tuffartici dentro, e alla garganta del Diablo dal rumore assordante non ci si riesce quasi a sentire. Fantastico! 

Si arriva a Salta la Linda...cittadina nel Nord, molto coloniale, molto bianca piazzetta con cabildo, chiesa e musei.... tutti cordiali e troviamo sempre qualcuno che ha parenti italiani o che addirittura è venuto a studiare in Italia. Per avere una visuale dall'alto della città vi consigliamo la teleferica che vi porta al cerro San Bernardo. Non può mancare la visita al MAAM (museo di archeologia di Alta montagna) dove potrete ammirare il corpo mummificato di uno dei tre bambini inca trovati sul vulcano Llullaillaco (6739 m) nel 1999.
Salta è piccola in confronto a Buenos Aires, ma su una cosa la batte: ha le farmacie più grandi...sembrano dei supermercati, ti ci puoi perdere...quindi non vi preoccupate se vi doveste sentire male. 

Da qui ha inizio il nostro viaggio in solitaria in auto....non vi aspettate macchine di lusso anzi l'euro 0 là è l'auto più recente, ma a noi è andata bene (auto comoda e funzionante, che ci ha portato ovunque). Ebbene si l'avventura inizia già dall'uscita dell'autonoleggio tra precedenze insesistenti, strade dissestate e semafori dopo gli incontri. Noi siamo abituati a fermarci sotto il semaforo...beh  là non puoi farlo perchè così facendo ti ritrovi nel bel mezzo dell'incrocio! Lasciamo la città e le strade che seppur dissestate almeno erano asfaltate per strade sterrate e natura selvaggia e brulla....Prima tappa Quebrada del Toro: montagne di colori e forme indescrivibili e cielo di un azzurro intenso...intorno a noi solo cactus enormi e muli o cavalli, unica traccia dell'uomoi binari del treno de las nubes che ci accompagnerà fino a Sant'Antonio de los Cobres (paesino desolato, quasi abbandonato...ex villaggio di minatori) e precisamente a “La Polvorilla” dove vi è l'ultima fermata del treno sul viadotto alto 65 m. Si riparte alla volta del lago salato “salinas Grandes” con lama e guanachi che attraversano la strada e polvere ovunque....vedi in lontananza un bagliore e pensi ecco il lago è lì dietro, ma “il lì dietro” sembra non arrivare mai.....poi improvvisamente ti ci ritrovi nel bel mezzo...occhiali da sole doverosi e bianco ovunque....Si riparte perchè il viaggio fino a Tilcara è ancora lungo...si percorre la cuesta de Lipan che fa una beffa a qualsiasi strada di montagna conosciuta in Italia, si passa per Purmamarca, ma ormai è tardi per visitarla e si arriva a Tilcara. Paesino con case basse, strade sterrate tutte in salita e piene di “movida” e non può certo mancare la chiesa. 

Andiamo a visitare Iruya....paesino sperso tra i monti, oltre la strada non procede. stradine sterrate non ripide di più...e poi si va ad Humahuaca e se siete amanti dei mercatini state sicuri che questo paesino non vi deluderà. Altro luogo di interesse è la quebrada di Humahuaca con montagne di diversi colori e poi Maimarà con la sua Paleta del Pintor (bellissime increspature colorate) e ora tocca a Purmamarca...Paseo de los 7 colores....indescrivibile sentiero tra monti di terra rossa e poi si apre la valle dominata dal cerro dei 7 colori, monte che racchiude in sè sette colori differenti. Ci si dirige a Cafayate passando per la cuesta dell'Opispo, dalla sua cima si osserva tutta la Quebrada de Escoipe. Procedendo ci si addentra nel parco de los Cardones: bisogna aver pazienza perchè all'inizio sembra di aver visto più cactus nella Quebrada del Toro, ma dopo una curva ecco che ti ritrovi in una valle piena zeppa di cactus di ogni forma e dimensione. Se da piccoli si faceva il gioco di associazione ad un'immagine con le nuvole qui si può dar sfogo alla fantasia con i cactus. Si arriva a Cachi, paesino minuscolo e bianco...e poi ad Angastaco dove ha inizio la Quebrada, a nostro avviso las più bella è quella di Flechas con strane conformazioni rocciose bianche...sembra un paesaggio lunare e sembra che ci abbiano girato alcune scene di Star Wars.

E dopo scenari di natura selvaggia ecco che iniziano i vigneti....sono ovunque! Cafayate è un ridente paesino con una piazza centrale sulla quali si affacciano tutti i negozi e i ristoranti. In questa città è consigliabile fare il tour del vino: si visitano due aziende vinicole (noi abbiamo visitato la bodega Nanni e la Finca Quara) e il museo del vino; si degustano i vini che sono buonissimi (io mi sono innamorata del Torrontes) e se ne avete l'opportunità fate scorta!!!!! Da non perdere nelle vicinanze la Quebrada de las Conchas o di Cafayate con conformazioni rocciose strane ad ogni angolo (l'orso, il frate, il rospo, l'anfiteatro e la garganta del diablo) da visitare nel primo pomeriggio e poi le rovine di Quilmes, una delle poche tracce di città di popoli antichi che vivevano qui.
Visita al museo di Pachamama ad Amaicha (sosta nel tragitto verso Tafi del valle). Il museo è dedicato alla divinità inca di Madre Natura e merita una visita. In Argentina il rito di Pachamama è molto sentito e lungo le strade trovi cumuli di pietra che di primo acchito sembrano discariche, ma in realtà sono offerte alla divinità. Vicino a Tafi del valle vi è un museo dei Menhir che purtroppo non siamo riusciti a visitare, ma che secondo noi merita. 

Ora c toccano un bel po' di km verso la città de La Rioja. Nel tragitto ci fermiamo a Catamarca, dove merita la visita alla cattedrale che ha la caratteristica di avere in alto, nell'abside, una statua della madonna girata di schiena, per vederla bisogna accedere alla cappella e giunti lì lasciamo a voi la sorpresa. Procediamo verso La Rioja percorrendo una strada che sembra tirata con un righello, drittissima. Lungo la strada si possono osservare prima distese immense di canne da zucchero e dopo solo ulivi. Giuntio in città è interessante visitare la chiesa di san Nicola di Bari e il museo Folkloristico. Molto interessante anche la storia del Gesù bambino sindaco. Visita ai parchi Ischigualasco e Talampaya. Il primo lo abbiamo visitato, parco dall'aspetto lunare, il secondo, che ricorda un mini gran canyon, non siamo riusciti a vederlo causa tempesta di sabbia (ma è sull'elenco di cose da vedere prossimamente in un altro viaggio argentino). Si va verso Mendoza...un sacco di km da fare...e ci avviciniamo alle Ande....città più civilizzata e 
moderna rispetto a quelle viste finora (tolta Buenos Aires ovviamente) , ricca di piazze e di verde...ha un quartiere con soli ristoranti e se capitate alla vigilia di una votazione sappiate che non potete bere nemmeno una birretta. 

E ora....Ande...neve...catene....tir fermi perchè il passo che porta in Cile è chiuso...siamo nel paesino di Uspallata dove hanno girato scene esterne di 7 anni in Tibet...forse l'unica cosa interessante che ci sia mai stata in questo micro paesino che è composto da due o tre case, alberghi , due ristoranti e un mini negozio di souvenir. Ma noi non demordiamo. Aspettiamo il bel tempo e riusciamo ad arrivare fino a Puente dell'Inca tra montagne che non puoi immaginarle più alte di così, che si stagliano maestose e guardandole puoi solo avere rispetto. Altro spettacolo naturale per cui non riusciamo a trovare parole adeguate che sappiano rendere giustizia alla sua bellezza. 

Torniamo a Buenos Aires che ci accoglie con un “leggero” diluvio....visitiamo la città da soli...si prende la metro e si va a visitare bene San Telmo e Puerto Madero...voi tocca a Calle Florida che è il centro dello shopping...e finalmente si beve un caffè illy....monumento alle “malvinas” (attenti a non dire Falkland...potreste rischiare grosso), cimitero de la recoleta con tomba di Evita Peron (prendetevi un giorno per visitarlo....e portate la bussola). Lì vicino c'è la statua di un fiore (Flores Generica) che si apre e si chiude a seconda della luce solare. Meritano una visita lo zoo e il giardino giapponese.

 

Impressioni di viaggio: l'argentina è un paese difficile da descrivere, ti entra nel cuore e vivi emozioni così forti che non si possono esprimere a parole....cibo ottimo e strano...animali e natura ovunque in contrapposizione a modernità che noi ci sognano....insomma un posto da visitare e vivere...un posto che ti rimarrà nel cuore anche dopo anni.....

 

Debora e Mario

 

 

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