Un viaggio nel viaggio…a cinque ore di volo da Santiago del Cile, l’isola di Pasqua è un’avventura quasi di un altro mondo, fitto di misteri e leggende indecifrabili, a partire ovviamente dai famosi Moai. Tante infatti sono le domande senza risposta: quale civiltà si è insidiata in questa isola sperduta? E perché quegli uomini hanno costruito le statue in fila sulle coste e soprattutto come ci sono riusciti dal momento che alcune sono pesanti fino a 80 tonnellate? L’isola è dominata dai vulcani e il suo territorio è selvaggio, per questo non ci sono molti animali. Il mare non ha barriera corallina quindi non ci sono moltissimi pesci ma gli amanti delle immersioni e dello snorkelling trovano fondali particolari, con baratri vertiginosi, dirupi e caverne e soprattutto è abitato da una colonia di capodogli che, con un po’ di fortuna, si possono vedere dall’isola. Oggi sull’isola abitano meno di tremila persone, quasi tutte concentrate nella capitale Hanga Roa, piccola cittadina ma ricca di negozi e ristoranti (tonno crudo, olio, limone e cipolle imperdibile!). A parte il piccolo museo antropologico, dove ci sono le tavolette di Rongo Rongo, l’antica scrittura, non c’è molto da vedere e bisogna organizzarsi le escursioni (anche per proprio conto con auto, biciclette o cavalli) per visitare Pasqua.
Nella parte nord, l’isola è caratterizzata dal vulcano Orongo mentre nella parte est si trovano la maggior parte dei Moai: Ahu Tongariki è il sito più famoso dove poterli osservare nella loro muta maestosità e lasciamo alle guide il compito di raccontarvi tutte le leggende che li avvolgono. Un altro sito da vedere è il vulcano Kau (Rano Kau): il fondo del suo cratere ospita una bellissima laguna verde circondata da piante e fiori. Alle pendici del vulcano, sorge Orongo, villaggio che era al centro delle cerimonie per la nomina dell’Uomo Uccello. E da lì ci si affaccia sul panorama mozzafiato delle isole Motu Nui, Motu Iti e Motu Kao Ka. Rano Raraku è invece il vulcano – fucina dei Moai che venivano poi portati a dimora nei vari Ahu: sulle sue pendici infatti si trovano ancora molte statue che erano in attesa di partire: passeggiata surreale. Il Moai più grande lo trovi a Ahu Te Pito Kura, nelle cui vicinanze si può vedere la misteriosa pietra con forti proprietà magnetiche che rappresenterebbe l’ombelico del mondo, cioè l’isola stessa. Ahu Akivi è invece l’unico sito dove i moai guardano finalmente il mare invece di essere rivolti verso il villaggio.
Il Tapati è la festa più importante dell’anno, gare e sfide a ripercorrere quelle dei clan avversari dell’isola che si battevano nelle festività dell’uomo uccello. Si svolge dal 29 gennaio al 12 febbraio ma è necessario prenotare molto tempo prima i voli e gli hotel per potervi partecipare. Infine, non perderti un pomeriggio di relax sulla candida e riparata spiaggia di Anakena che dista solo una ventina di km dalla capitale.